Le sostanze per e poli-fluoroalchiliche sono molecole artificiali largamente utilizzate nell'industria dagli anni 40 del secolo scorso e note per le loro notevoli proprietà di riduzione della tensione superficiale e resistenza alla degradazione chimica e termica. La loro caratteristica di "bio-indistruttibilità", però, ha causato un grande problema di inquinamento ambientale negli ultimi 20 anni e generato l'attenzione nell'opinione pubblica in tutto il mondo.
All'interno del recente D.Lgs. 18/2023 concernente la qualità delle acque destinate all'uso umano, sono indicati dei limiti massimi di concentrazione da rispettare intesi come "somma di PFAS". Inoltre, la norma impone anche dei limiti di quantificazione che possono essere soddisfatti attraverso l'utilizzo di un LC-MS, con il metodo EN 17892:2024, confermato anche dalle Linee Guida per i metodi di analisi per il monitoraggio dei PFAS, presenti nella recente Comunicazione dell'UE C/2024/4910, che indica come dead-line il 12/01/2026 per il recepimento degli stati membri a tali limiti.
Il laboratorio ECS utilizza una delle tecnologie più avanzate, la cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa tandem in grado di quantificare tutte e 20 le sostanze bersaglio incluse nel parametro "somma di PFAS".